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Chat rooms: ci conosciamo meglio?

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chat room

Per chat room si intende uno spazio web all’interno del quale utenti accomunati da interessi comuni possono parlare con messaggi istantanei. A differenza dei blog o dei forum, le “stanze di chiacchierata” consentono lo scambio di battute in tempo reale.

Quali siano le componenti che rendono tanto attraente il mondo delle chat è stato oggetto di riflessioni di ogni genere. In merito a questo, un certo rilievo è stato dato alla possibilità di giocare con la propria identità, facendola avvicinare ad una più desiderabile versione costruita su misura; in altri ambiti si è parlato della maggior facilità con cui saremmo disposti ad entrare in contatto, a volte anche in modo straordinariamente intimo, con un interlocutore sconosciuto e ancora misterioso.

La maggior parte dei contributi si sono affannati alla ricerca delle specificità di genere. I risultati, al solito, descrivono il gentil sesso alla ricerca di affettività e di passione e l’altra metà del cielo a caccia di occasioni e stimoli con finalità prettamente sessuali.

Altri elementi che hanno occupato un considerevole ruolo in questo tema sono quelli della percepita desiderabilità sociale e della propensione personale al rischio. Con il primo aspetto si intendono tutte quelle persone che per caratteristiche individuali (come una spiccata introversione) o per contesti di vita o dell’ambiente di appartenenza (vivere in zone periferiche e isolate) intrattengono scarsi contatti sociali o riescono ad averne con difficoltà. Al tema del rischio si associano, invece, tutti quei comportamenti che comportano una scarsa tutela della propria privacy o incolumità. Ciò che accomuna entrambi è un utilizzo delle chat per così dire “riparativo” di disagi o problematiche personali.

Una recente ricerca, pubblicata sull’International Journal of Sexual Health, ha ripreso il concetto di rischio e ha tentato di indagare se all’utilizzo delle chat room corrispondesse una diversità di genere o di orientamento sessuale. Lo studio, condotto da Seal e da un folto gruppo composto da studiosi di diversi atenei statunitensi, ha coinvolto un totale di 65 soggetti di età media di 30 anni. I risultati, raggiunti tramite l’analisi di interviste online, non hanno messo in evidenza motivazioni predominanti sulla base del genere e dell’orientamento sessuale nell’utilizzo delle chat room, ma hanno condotto all’analisi degli aspetti più positivi nell’utilizzo di tale mezzo piuttosto che dalla relazione vis à vis. Secondo i partecipanti, infatti, l’utilizzo del web offrirebbe maggiori “garanzie” sia rispetto alla personalità degli utenti incontrati sia rispetto alla buona riuscita della conoscenza. “Di un soggetto in chat si possono conoscere nome e cognome, oltre alle principali informazioni ottenute dal profilo, e tutto questo può essere googlato oppure verificato tramite facebook e altri profili”, dicono gli autori in base a quanto riportato dai partecipanti. “Delle persone si può conoscere molto in base alle chat all’interno delle quali si connette, alla lista dei contatti” e “si arriva più facilmente a capire se ci sono gusti in comune, senza doverci girare troppo intorno”.

Dimensione centrale di tali considerazioni sembra essere quella che domina alcune delle sfaccettature del web e dei social network: il controllo. Avere a disposizione facilmente, senza il bisogno di negoziare o di esporsi, le informazioni sui gusti, le tendenze e le preferenze dell’altro sembra aiutare molto l’uomo moderno nell’intessere le sue relazioni sociali.
In estrema sintesi potremmo dire che per la prima volta nella storia gli esseri umani, ovviamente quando siano dotati di un computer, hanno a disposizione un numero di persone impressionante con cui entrare in contatto e, se è il caso, con cui entrare in un rapporto intimo. È di nuovo la prima volta nella nostra storia che s’invertono gli elementi di questa scelta: se in genere il biglietto da visita di ognuno è il corpo con tutte le sue caratteristiche e solo con la conoscenza si approda a verificare i gusti e le priorità esistenziali, in questo caso le fasi possono essere invertite e l’incontro nel mondo reale avviene dopo aver accertato un minimo di compatibilità caratteriale.

Che questo corrisponda anche ad un criterio di maggior economicità del tempo, per come siamo abituati a pensarla quotidianamente, oppure che corrisponda ad un adattamento alla superficialità dei rapporti è certamente ancora una questione aperta.

Ringrazio per la collaborazione la Dott.ssa Elisabetta Todaro


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