Può capitare che un individuo sperimenti la difficoltà a decodificare cosa sta vivendo e cosa prova a livello affettivo ed emotivo. Questa condizione prende il nome di alessitimia e l’etimologia greca significa letteralmente “non avere parole per ciò che si sente”. Le persone che soffrono di alessitimia incontrano difficoltà ad identificare le emozioni anche se hanno un buon adattamento psicosociale, cioè conducono una vita simile a quella di tante altre persone che non ne soffrono.
Diversi studi scientifici suggeriscono che l’alessitimia sia connessa a manifestazioni di disturbi di natura psicologica e somatica come emicranie, cefalee, disturbi gastrointestinali e problematiche legate al funzionamento degli organi genitali.
Nel corso degli anni, inoltre, alcuni studi hanno valutato il rapporto tra alessitimia e comportamento sessuale, giungendo a risultati preliminari che suggeriscono un legame bi-direzionale tra i due costrutti. Inoltre, è stato dimostrato, attraverso studi che hanno fatto emergere maggiori livelli di alessitimia in campioni di vittime di abuso rispetto ai gruppi di controllo, la relazione esistente tra situazioni stressanti o traumatiche e l’insorgenza di deficit nella regolazione delle emozioni, che avvalora dunque l’ipotesi dell’alessitimia come possibile strategia di coping per fronteggiare situazioni problematiche.
Spesso, ad un’attenta analisi, gli uomini che soffrono di disfunzioni sessuali soffrono anche dei sintomi tipici dell’alessitimia. Essi incontrano difficoltà ad esprimere la propria emotività con il partner e le persone in generale, e ad entrare in contatto con i loro stati emotivi. La difficoltà ad esprimere le emozioni si manifesta, pertanto, così come la disfunzione sessuale, come un disturbo psicosomatico, che comporta implicazioni a livello individuale e di coppia.
Spesso la causa è legata al fatto che gli uomini che soffrono di una disfunzione sessuale non hanno quasi mai ricevuto adeguate informazioni sugli aspetti emotivi, affettivi e relazionali della sessualità, sono poco inclini a discutere di sentimenti e non sanno come esprimere efficacemente le proprie emozioni. Spesso è importante che vengano aiutati a capire e a gestire gli aspetti emotivi del partner; inoltre, una disfunzione sessuale racchiude emozioni inespresse, delle quali non si è mai avuto il coraggio di parlare o di cui si è poco consapevoli. La disfunzione sessuale diventa a quel punto un meccanismo di distrazione dal vero problema. Qualunque sia il meccanismo che alimenta la disfunzione sessuale, questo, nel medio e lungo termine, può radicarsi nella coppia e tradursi in un’abitudine e, nei casi più gravi, in uno stile di vita sessuale.
Perché è un problema prettamente maschile?
Tradizionalmente le donne sono state investite di un ruolo relazionale più attento nel riconoscere anche i bisogni altrui. Mediamente, infatti, più nel mondo femminile che in quello maschile si coltiva precocemente l’empatia, quella capacità di mettersi in sintonia e nei panni dell’altro. Negli uomini la spinta maggiore consiste nell’acquisire un ruolo socialmente dominante in cui, simbolicamente, il primato dell’erezione ancora oggi coincide con virilità e i sentimenti possono essere visti come condizionamenti negativi o prova di fragilità e di dipendenza.
Risulta necessario quindi prendere in considerazione le emozioni che si generano in entrambi i partner a seguito di una disfunzione sessuale e valutare la capacità di espressione delle stesse in entrambi. È utile prendere in considerazione il costrutto dell’alessitimia proprio perché essa può rappresentare una delle cause di disfunzioni sessuali nell’uomo e, se il problema non viene affrontato adeguatamente, anche il partner potrebbe a sua volta sviluppare sintomi sul piano sessuale.
Ringrazio per la collaborazione il Dott. Stefano Eleuteri