Uno degli argomenti maggiormente controversi nei discorsi quotidiani è l’infedeltà. Sappiamo che può condurre a cuori infranti, a relazioni interrotte in modo improvviso e doloroso, violenza coniugale e perdita di risorse (affettive, cognitive, economiche…), soprattutto quando queste risorse sono investite su altri partner.
Una ricerca etnografica condotta su 160 differenti società ha trovato che il tradimento è la causa più comune di divorzio. Da una recente rassegna degli studi effettuati, sembra che il 34% degli uomini ed il 24% delle donne abbia avuto attività sessuali fuori dal matrimonio, con percentuali ancora maggiori durante il fidanzamento. In altre ricerche le percentuali sono anche superiori e questo ci fa pensare all’alta probabilità di incontrare questa tematica nel corso di una relazione importante.
Donne e uomini rispondono in vari modi all’infedeltà appresa e subìta, che vanno da forti reazioni di gelosia fino a dimostrazioni di attaccamento per “riavere indietro” il proprio partner.
Di particolare interesse teoretico è inoltre la differenza tra uomini e donne nella gestione dell’infedeltà emotiva o sessuale. Parliamo di infedeltà sessuale quando una persona ha rapporti sessuali con una persona, nonostante l’accordo di rimanere in un rapporto monogamo con un’altra; in questi casi rientrano anche i rapporti occasionali o a pagamento. L’infedeltà emotiva avviene, invece, quando viene instaurato un rapporto emotivo più o meno profondo per una persona che non sia il proprio partner primario.
L’interesse per tali tematiche è stato rinforzato dall’uscita recente di uno studio, il primo condotto in larga scala sull’argomento, che ha analizzato le differenze nella risposta a infedeltà sessuali o emotive in funzione del diverso genere o orientamento sessuale. Lo studio ha coinvolto più di 60.000 adulti statiunitensi, correlando inoltre la reazione al tradimento con fattori personali (età, reddito, presenza o assenza di figli), relazionali (stato relazionale e durata del rapporto) e la storia di infedeltà sessuale. Il numero di persone coinvolte è davvero impressionante: più del doppio dei soggetti finora coinvolti in studi di questo settore.
La ricerca conferma che l’infedeltà sessuale viene percepita in modo peggiore di quella emotiva dagli uomini rispetto alle donne. Questo è vero per tutti gli orientamenti sessuali, anche se negli eterosessuali tale atteggiamento è più diffuso. Sembra inoltre che, soprattutto negli uomini eterosessuali ed omosessuali, l’essere in coppia mitighi questa preponderanza di reazioni negative per l’infedeltà sessuale nei confronti di quella emotiva. Sempre negli uomini eterosessuali ed omosessuali, essere stati vittima di tradimento in passato, contribuisce a incrementare le emozioni negative rispetto all’infedeltà sessuale. Eccetto che per le donne bisessuali, in tutti gli altri gruppi l’aver commesso tradimento in passato corrisponde ad una maggiore tolleranza nei confronti dell’infedeltà sessuale.
L’interpretazione degli autori su questo fenomeno si basa sulla teoria socio-cognitiva, facendo leva sui classici script o copioni sessuali, diversi per i due generi. Partendo dall’idea che la gelosia dipende dall’ipotesi che la persona si crea sul perché il proprio partner la tradisca, si può facilmente generare una teoria alla base della quale gli uomini siano più preoccupati delle donne rispetto a una infedeltà sessuale. Gli uomini sono cresciuti con l’aspettativa di essere “virili”, cosa che include l’essere sessualmente prestanti. Se la/il partner di un uomo tradisce, questo mette in discussione tale prestanza, dunque il suo stesso essere uomo. Ciò lo porta a reagire più negativamente a questa forma di tradimento rispetto a quello emotivo. Al contrario, si pensa che le donne pensino in modo più relazionale, e siano propense a percepire in modo più negativo l’infedeltà emotiva rispetto a quella sessuale, perché mette in discussione la relazione. Ancora una volta questa interpretazione ci ripropone che gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere.
Più semplicemente direi che il tradimento resta una delle prove più difficile da superare per maschi e per femmine poiché rimanda sempre allo spettro dell’abbandono.
Ringrazio per la collaborazione il Dott. Stefano Eleuteri