Il profilattico risulta essere, da sempre, uno dei metodi contraccettivi più efficaci e più conosciuti per la prevenzione di malattie a trasmissione sessuale e gravidanze indesiderate. Purtroppo però, ad una così grande diffusione, efficacia e conoscenza, non corrisponde un pari utilizzo.
Le motivazioni al non utilizzo del profilattico possono essere diverse e variano in base al genere ed all’età della persona: un adolescente alle prime armi, ad esempio, potrà avere maggiore difficoltà ed imbarazzo nell’acquistare il profilattico o nel proporlo ad un partner durante un rapporto sessuale, rispetto ad un adulto con più esperienza.
Ma quando e come nasce il profilattico?
L’origine del termine “preservativo” è ancora oggi controversa. Stando ad una delle ipotesi più accreditate, la parola “preservativo” deriva dal latino “condere” (rinfoderare) o “condus” (presa). La prima testimonianza dell’esistenza di un metodo barriera per proteggersi dalle gravidanze indesiderate risale al II secolo d.C nella leggenda di Minosse e Pasifae scritta da Antonino Liberale. Inoltre, già nel X secolo il medico persiano Al-Akhawayni parla di una guaina protettiva a base di cistifellea animale. Nel XVIII secolo l’utilizzo delle membrane animali come contraccettivi era molto diffuso per la prevenzione delle malattie veneree. Nel 1855 sono stati diffusi i primi profilattici di gomma per arrivare nel 1930 a quelli fatti in lattice.
Indubbiamente, fin dalle sue prime apparizioni, il profilattico si è fatto strada come un ottimo metodo in grado di prevenire gravidanze indesiderate e malattie a trasmissione sessuale, ma ciò non è ancora oggi sufficiente per garantirne l’utilizzo. Nel dicembre del 1988 su “Siecus Report” veniva pubblicato l’articolo dal titolo “The truth about condom” nel quale si sottolineava che soltanto il 5% delle persone sessualmente attive, in tutto il mondo, utilizzava il profilattico durante i rapporti sessuali. A distanza di quasi trent’anni la situazione ha subito lievi modifiche, ma non ancora soddisfacenti.
In una recentissima ricerca condotta dalla FISS (Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica) emergono dati abbastanza chiari che descrivono il rapporto tra donne e uomini italiani e profilattico. Dallo studio emerge che il principale motivo che spinge a non utilizzare il preservativo è legato al piacere: nell’idea di moltissimi uomini (45% degli intervistati), infatti, il profilattico riduce il piacere sessuale. Altre motivazioni al non utilizzo del profilattico sono state la paura di perdere l’erezione (9,5%) e il costo elevato (1%).
Una riflessione molto interessante che può essere fatta sui dati raccolti riguarda la discrepanza esistente tra il grado di informazione sui vantaggi di una buona contraccezione e le percentuali di utilizzo del preservativo. Il 46,8% degli uomini e il 52,43% delle donne che non utilizzano il profilattico durante il rapporto sono comunque consapevoli dell’elevato rischio di contrarre malattie a trasmissione sessuale, mentre soltanto un piccolo numero del campione femminile non percepisce i rischi (1,27%).
E il preservativo femminile? Se l’utilizzo del profilattico risulta difficoltoso e difficile da inserire nella routine di uomini e donne italiane, il femidom (il profilattico femminile) diventa ancora più ostico da comprendere ed accettare. Rivela ancora la FISS, infatti, che circa il 48,62% degli uomini non lo conosce mentre la restante parte dichiara di conoscerlo ma di non averlo mai usato. Stupisce che la percentuale relativa alla conoscenza del femidom si abbassi, seppur di poco, tra la popolazione femminile. Soltanto il 46,12% delle donne sa dell’esistenza di questo contraccettivo e una piccolissima percentuale dichiara di utilizzarlo abitualmente (1,26%).
La contraccezione resta ancora oggi un aspetto controverso della sessualità. Sebbene uomini e donne, infatti, ne riconoscano l’utilità ed i benefici, spesso decidono comunque di non ricorrere a nessun metodo contraccettivo. Il profilattico, in particolare, che per costo e facilità di utilizzo dovrebbe essere il più accessibile, spesso non è ben accetto all’interno del rapporto sessuale. Una buona educazione rispetto al corretto uso del profilattico e ai suoi reali benefici potrebbe migliorare la situazione attuale. Molti dei tabù che ruotano attorno al preservativo, tra cui sicuramente il più diffuso “toglie spontaneità al rapporto”, resistono ancora oggi limitandone l’uso e favorendo la diffusione di malattie a trasmissione sessuale tra giovani e adulti.
Ringrazio per la collaborazione la Dott.ssa Luisa Nocito