Esperienze sessuali precoci tra gli adolescenti possono avere influenze a lungo temine sulla vita e sulla salute sessuale degli individui. Il rischio, che è parte del processo normale di sviluppo e di esperienza tra gli adolescenti, può esporli a malattie sessualmente trasmesse (MST) e gravidanze indesiderate. Alcuni studi hanno infatti trovato connessioni tra un inizio precoce di attività sessuale tra gli adolescenti e un numero maggiore di gravidanze indesiderate, esperienze di violenza sessuale, un maggior numero di partner sessuali, MST e coinvolgimento in sesso anale.
Ma quando possiamo parlare di esperienze sessuali precoci nei giovani? La maggior parte degli studi ha utilizzato un punteggio arbitrario per definire la precocità delle esperienze, andando dai 13 anni nell’indagine sul comportamento a rischio statunitense ai 16 in quella inglese ed australiana. È stato, inoltre, suggerito che ci sia un ordine temporale per la prima esperienza delle diverse attività sessuali. Tuttavia, esistono pochi dati pubblicati che possano supportare tali supposizioni.
Uno studio recentemente pubblicato sul BMJ Open riporta i dati sulle esperienze precoci di ragazzi eterosessuali in Australia, analizzando anche la progressione di specifici atti sessuali. All’interno dello studio sono stati inclusi circa 200 ragazzi tra i 17 ed i 19 anni: l’età della prima esperienza di sesso orale andava dai 15,5 anni ai 17,7 (media 16,4 anni), mentre il sesso vaginale veniva sperimentato dai 16 ai 18 anni (media 16,9 anni). La maggior parte dei ragazzi (36%) ha seguito una sequenza in cui la prima esperienza di sesso orale era seguita da una prima esperienza di sesso vaginale dopo circa 7 mesi.
La maggior parte dei ragazzi ha dichiarato di aver avuto rapporti orali (89,5%) e vaginali (91,6%) negli ultimi 12 mesi, ma solo il 32,6% di essi ha dichiarato di usare il preservativo nell’ultimo rapporto vaginale. Il 22% dei ragazzi ha dichiarato di aver praticato sesso anale, e solo il 47% di essi ha dichiarato di aver usato il preservativo nell’ultimo rapporto anale. L’età della prima esperienza di sesso anale andava dai 17,3 ai 18,8 anni (media 18,2 anni). L’esperienza del sesso anale era associata con l’aver avuto cinque o più partner sessuali con i quali aver praticato sesso orale e vaginale.
Alcuni studi evidenziano che il coinvolgimento nel sesso anale tra i teenagers sia influenzato dalla visione della pornografia, nella quale purtroppo l’uso del preservativo è spesso assente. Sottolineiamo come il sesso anale non protetto porti a un rischio molto alto di HIV e di altre MST. Più di metà dei ragazzi nello studio hanno dichiarato di non aver utilizzato il preservativo negli ultimi incontri erotici. Questo dato potrebbe essere spiegato dal fatto che molti considerano il preservativo più come una forma di contraccettivo che come una prevenzione dalle MST.
Questo studio ci dà un’idea dei trend nel comportamento sessuale esperito dai ragazzi eterosessuali; non sappiamo quanto questi dati possano riflettere anche la situazione italiana ma ci aiutano comunque a capire quanto l’educazione sessuale potrebbe essere utile per spiegare l’importanza di proteggersi dalle MST e dalle gravidanze indesiderate ed incrementare l’uso del preservativo. Un’educazione, quindi, che oltre a parlare del rapporto vaginale e dei suoi rischi, dovrebbe concentrarsi molto anche sul sesso orale ed anale, di solito poco affrontati nei già pochi corsi di educazione sessuali effettuati nel nostro paese.
Ringrazio per la collaborazione il Dott. Stefano Eleuteri