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La sessualità viaggia attraverso il corpo

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L’aspetto fisico è il biglietto da visita con il quale ci presentiamo al mondo. Così, il nostro modo di vestire, di camminare, di muoverci e di parlare diventa il primo messaggio che comunichiamo su noi stessi. Ognuno di noi nel momento in cui si “mostra” agli altri cerca di esibire il meglio che ha da offrire, potenziando i propri punti di forza e nascondendo i punti deboli, i cosiddetti difetti. Appare chiaro che ogni persona ha una propria idea del proprio corpo e del modo in cui appare agli altri; i pensieri, i sentimenti e gli atteggiamenti relativi al corpo costituiscono l’immagine corporea.

L’immagine corporea di ciascun individuo gioca un ruolo determinante per il vissuto sessuale poiché contribuisce in maniera decisiva alla sexual confidence di uomini e donne. La possibilità di sentirsi o meno soddisfatti rispetto al proprio corpo determina una serie di comportamenti che inevitabilmente si riflettono sulla sessualità. Il motivo è abbastanza semplice: il corpo è il tramite della sessualità, è nel e col corpo principalmente che questa si esprime. Un’immagine corporea negativa determina una bassa autostima, bassa stima del corpo ed insoddisfazione. Tutto ciò avviene con delle specifiche differenze di genere: da una parte le donne presentano maggiori preoccupazioni rispetto al peso ed alla forma del corpo; dall’altra gli uomini in generale tendono ad essere molto più concentrati sulle dimensioni del pene.

Il retaggio di simili atteggiamenti affonda le radici nella cultura di appartenenza. Se analizzassimo, infatti, il contesto culturale nel quale viviamo, ci troveremmo immersi nella cultura del “bello e perfetto”, poiché siamo costantemente sottoposti ad immagini mediatiche di corpi, maschili e femminili, estremamente curati e gradevoli alla vista. Quindi, l’immagine corporea ideale alla quale la maggior parte degli uomini e delle donne tendono prevede: giovani donne magre, sempre in ordine e curate e giovani uomini muscolosi ed affascinanti.

Immaginare cosa accade quando l’aspettativa di tale perfezione viene disattesa viene quasi automatico. Molte donne, ad esempio, quando non si sentono a proprio agio con il corpo scelgono in maniera quasi consapevole di ritirarsi dall’attività sessuale, evitando ogni occasione di contatto. Una situazione simile potrebbe presentarsi per gli uomini che percepiscono le dimensioni del proprio pene inadeguate per un rapporto sessuale: talvolta, questi uomini arrivano alla consultazione di specialisti e richiedono un allungamento che, eccezion fatta per i reali casi di micropene, non si rivela risolutivo poiché la difficoltà non è attribuibile al corpo direttamente ma ad una “dismorfofobia peniena”, condizione caratterizzata, appunto, da una eccessiva preoccupazione per le dimensioni dei propri genitali.

Un altro esito parimenti drammatico che potrebbe risultare da un’immagine corporea negativa, è lo sviluppo di un disturbo dell’alimentazione. Anoressia nervosa e bulimia nervosa spesso sono il risultato di una visione negativa del proprio corpo che non migliora neanche con l’evidente dimagrimento e cambiamento della forma del corpo che ne consegue. Il corpo, quindi, diventa il luogo del danno, un nemico, difficile da associare a qualsiasi sensazione o possibilità di piacere.

I disturbi alimentari viaggiano in maniera contraria alla sessualità: oltre a portare con sé un vissuto corporeo negativo e sofferente, comportano una serie di disfunzioni sessuali che necessitano di essere trattate insieme al disturbo stesso. Nelle donne affette da anoressia nervosa non sono infrequenti i casi di amenorrea dovuti ad una ridotta produzione di ormoni sessuali che causa, inoltre, riduzione della libido, mentre negli uomini con la stessa difficoltà non sono rari i casi di disfunzione erettile e mancanza di desiderio.

Il comune denominatore per entrambi i sessi è rappresentato dall’evitamento della sessualità e dalle difficoltà relazionali, nel trovare un partner nel caso di persone single o problematiche nel gestire e mantenere la relazione nel caso di persone in coppia. Ammesso che ci si conceda un’attività sessuale, questa si presenta molto limitata: il repertorio sessuale è spesso ristretto, con poche occasioni ludiche sia con un partner che durante la masturbazione, spesso è assente. Per la bulimia nervosa la situazione può essere simile eccetto per alcuni casi che riguardano individui con personalità particolarmente impulsiva che, al contrario, possono mettere in pratica comportamenti sessuali promiscui e a rischio, per avere una riconferma dell’attrattività del proprio corpo.

In conclusione si può affermare che sentirsi a proprio agio con il proprio corpo al di là degli stereotipi imposti, percepirlo gradevole e attraente per gli altri è un fattore positivo e facilitante per la sessualità, al contrario l’immagine corporea negativa o condizionata da forti insicurezze personali costituisce un ostacolo ed un fattore limitante per il proprio vissuto sessuale, ma anche psicologico.

Ringrazio per la collaborazione la Dott.ssa Luisa Nocito


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