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Sessualità nelle giovani adulte: un’indagine svedese

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I Paesi del Nord Europa spesso vengono presi come modello di riferimento per la qualità di vita. Questo è vero soprattutto quando parliamo di sessualità, perché in questi Paesi viene prestata molta attenzione alla libertà e al rispetto dei diritti delle donne e dei soggetti deboli. In modo particolare spicca la Svezia che è stata fra  i primi  al mondo ad aver inserito l’educazione sessuale nelle scuole e per questo motivo  è stata vista come un esempio interessante e talvolta come un punto di approdo per il percorso ancora da fare dagli altri Stati Occidentali.

In questo Paese i primi studi sul comportamento sessuale e sull’uso dei contraccettivi nelle ragazze sono iniziati nel 1989, sulla spinta dell’allarme dell’HIV/AIDS. Da allora l’indagine è stata ripetuta ogni cinque anni basandosi su un campione di donne-pazienti della stessa clinica ad Uppsala. I dati, ottenuti su più di 300 studentesse dai 17 ai 35 anni, recentemente pubblicati da un team di accademici, illustrano dunque il trend che tale fenomeno sta assumendo dopo 25 anni dalla prima osservazione. L’interesse che suscita questo studio deriva proprio dal confronto fra queste due generazioni, profondamente diverse tra loro.

Di certo in questo quarto di secolo la differenza tra comportamento sessuale maschile e femminile si è assottigliata ed un ruolo importante nella modificazione del comportamento l’ha avuta l’utilizzo sistematico di Internet, protagonista incontrastato della vita, dunque anche di quella sessuale, dei giovani di questa nuova generazione. Questo mezzo ha reso disponibile ogni tipo di informazione e gli adolescenti di oggi sono i primi ad essere cresciuti con un accesso facile e diffuso anche alla pornografia, essendo il “sesso” la parola più ricercata su Internet.

I dati che riportiamo possono darci un’idea delle importanti differenze tra le due generazioni. Nel 1989 l’età media del primo rapporto sessuale era di 17,6 anni, contro i 16,7 attuali; il numero di partner sessuali avuti durante l’arco di vita erano 4 contro i 12,1 dell’ultima indagine, mentre il numero dei partner sessuali durante l’anno precedente era di 1 contro i 2,8 del 2014. L’utilizzo del preservativo nel primo rapporto con l’ultimo partner dichiarato è calato dal 49% al 41%, mentre l’esperienza del sesso anale è aumentata dal 39% al 46%, e solamente un quarto delle ragazze dichiarano di utilizzare sempre il preservativo durante tali rapporti. Il 70% delle rispondenti aveva utilizzato pornografia e il 48% del totale riteneva che il proprio comportamento sessuale fosse influenzato dalla stessa. L’89% di loro ha dichiarato di volere due o tre figli ed il 9% aveva riflettuto sulla possibilità di congelare degli ovuli per il futuro. La conoscenza delle studentesse rispetto alla correlazione tra l’età che avanza ed il decremento della fertilità era vario.

Il trend che emerge sembra quindi andare verso un comportamento sessuale più rischioso. Poiché questo potrà avere conseguenze sulla futura salute riproduttiva e non solo, è importante aumentare le informazioni per le donne sull’utilizzo del preservativo e sulle limitazioni connesse alla finestra della fertilità, al fine di garantire loro il massimo benessere sessuale e generale.

Ringrazio per la collaborazione il Dott. Stefano Eleuteri


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