Quantcast
Channel: Sesso » Varie
Viewing all articles
Browse latest Browse all 139

Sessualità in donne operate di cancro al seno

$
0
0

Tumore-al-seno

Il cancro al seno è il tumore più diffuso tra le donne con oltre 1.600.000 nuove diagnosi all’anno, di cui 50.000 solo in Italia. Sebbene sia stata riscontrata una prevalenza di cancro al seno nella popolazione anziana, il 25% dei casi, nei paesi occidentali, interessa donne molto giovani, dai 20 ai 39 anni, con numeri più elevati nei paesi asiatici. Fortunatamente, e nonostante l’aumento mondiale del 3% circa di questa patologia, i progressi in campo medico hanno consentito diagnosi precoci, portando così ad un drastico calo dei casi di morte.

In particolare, gli studi condotti negli ultimi 20 anni, hanno sottolineato gli effetti negativi che il tumore e le cure mediche, specialmente la chemioterapia, producono sulla vita sessuale delle donne.

Nonostante molti trattamenti post operatori tendano a diminuire entro il primo anno dall’operazione, le difficoltà in ambito sessuale possono persistere per un tempo superiore. Le disfunzioni sessuali sono, quindi, un problema reale ed angosciante soprattutto tra le donne più giovani che risentono maggiormente dei cambiamenti dell’immagine corporea dopo l’operazione e delle alterazioni della funzionalità ovarica ed endocrina dovute alle terapie. Inoltre, il fattore età rappresenta un elemento discriminante riguardo alla preoccupazione per la disfunzione sessuale, poiché è stato riscontrato che questa diminuisce con l’aumentare degli anni.

Alcuni autori (Granz. et al.) hanno condotto uno studio longitudinale sulla salute sessuale delle donne che hanno ricevuto una diagnosi di cancro al seno ed hanno riscontrato che, sebbene le preoccupazioni rispetto all’immagine corporea tendano a sparire, le difficoltà sessuali persistono fino a cinque anni dopo il trattamento. Uno studio condotto nel 2014 con l’obiettivo di esaminare i cambiamenti nella sessualità di giovani donne sopravvissute al cancro al seno sessualmente attive prima della diagnosi, ha riscontrato che la maggior parte di esse, circa il 90%, ha continuato una regolare attività sessuale, sebbene esista una percentuale molto alta di disfunzione sessuale dovuta anche a depressione e malfunzionamento della tiroide.

Le difficoltà maggiormente riscontrate riguardano l’eccitazione (15,2%), una scarsa lubrificazione (8,6%), la difficoltà a raggiungere l’orgasmo (13,8%), l’insoddisfazione (9,7%) e la presenza di dolore (11,2%). Bisogna considerare, inoltre, che l’attività e la funzione sessuale possono essere influenzate da diversi fattori socioeconomici e clinici: immagine corporea, relazione di coppia, funzionamento emotivo, sintomi della menopausa (stanchezza, dolore e nausea), età, livello di istruzione, situazione professionale, stato civile, tempestività della diagnosi, tipologia di intervento chirurgico subito (mastectomia o BCS), terapia post operatoria, con una particolare attenzione per gli effetti negativi della chemioterapia. L’impatto a lungo termine della chemioterapia sulla funzione sessuale può essere correlata alle dirette conseguenze che può avere sulla funzione ovarica. Infatti, la chemioterapia interrompe la produzione di ormoni ovarici, abbassando i livelli di estrogeni e di androgeni che promuovono il desiderio sessuale.

Dall’analisi della letteratura scientifica esistente emerge che disturbi quali ansia e depressione, sono significativamente presenti in pazienti con cancro mammario e correlano positivamente con la disfunzione sessuale soprattutto per quanto riguarda l’area del desiderio. Altri aspetti fondamentali per la donna sono il benessere emotivo e la qualità del rapporto con il partner che può essere influenzato dal livello di stress generato all’interno della coppia dalla diagnosi di cancro al seno portando tensioni relazionali o problemi di comunicazione, soprattutto in coppie giovani. La maggior parte degli studi finora condotti ha, tuttavia, valutato le difficoltà sessuali senza considerare il personal distress – ovvero la sofferenza soggettivafattore di enorme rilevanza clinica nella definizione di una disfunzione.

In conclusione, le preoccupazioni su come il trattamento potrebbe influire sulla sessualità e l’intimità dovrebbero essere affrontate tempestivamente e nelle prime fasi del percorso di cura al fine di rassicurare le pazienti rispetto alle problematiche sessuali che possono emergere.
Come sottolineato all’inizio la mortalità di cancro al seno si è molto ridotta grazie ai controlli che individuano precocemente la malattia ma la probabilità di ammalarsi di tumore aumenta sia per l’allungamento della vita che per errati stili di vita molto diffusi (sovrappeso, dieta ricca di grassi, sedentarietà): non rischiare più di morire è importante ma difendere la qualità della vita stessa, anche dal punto di vista sessuo-affettivo, fa una grande differenza.

Ringrazio per la collaborazione la Dott.ssa Luisa Nocito


Viewing all articles
Browse latest Browse all 139


<script src="https://jsc.adskeeper.com/r/s/rssing.com.1596347.js" async> </script>