Le nuove tecnologie, sempre più diffuse e all’avanguardia, hanno consentito la nascita di nuovi fenomeni e di diverse forme di relazione. Anche la sessualità ne è stata in qualche modo influenzata, portando all’attenzione di molti un tema sempre più rilevante e noto con il nome di cybersex, definibile come l’utilizzo della rete virtuale per ottenere gratificazione sessuale.
Le motivazioni che spiegano il coinvolgimento in questa tipologia di pratiche possono essere le più variegate: per alcuni il cybersex è legato alla ricerca di stimoli di natura psicologica, fisica o entrambe, al fine di vivere esperienze di piacere; per altri rappresenta, invece, una valida alternativa per il soddisfacimento del desiderio sessuale in assenza di una relazione intima; per altri ancora la rete costituisce uno spazio di incontro per scambi sessuali online o offline, per intessere relazioni romantiche o semplicemente per godere di un senso di evasione e libertà.
Stando a quanto emerso in alcune indagini degli ultimi anni (Daneback, Cooper, & Mansson, 2005; Shaughnessy, Byers & Walsh, 2011), un numero tra il 33-60% dei naviganti in rete ha ricercato, almeno una volta nella vita, pratiche online attinenti la sessualità e lo scambio intimo.
Il senso comune può erroneamente portarci a pensare che chi si affacci al fenomeno del cybersex sia, per una larga fetta, privo di una relazione affettiva stabile e che si “conforti” con attività sessuali online. Poiché non stanno così le cose, è interessante prendere in esame la relazione esistente fra il fenomeno in questione e quei soggetti che vivono una relazione sessuale e affettiva stabile.
Una prima risposta ci arriva dai risultati emersi da una recente ricerca di Ballester-Arnal e colleghi, pubblicata sul Journal of Sex & Marital Therapy. I partecipanti allo studio, 1.239 soggetti, hanno completato l’Internet Sex Screening Test, un questionario basato su 25 domande a risposta vero/falso sulle abitudini sessuali relative all’uso della rete. I risultati hanno fatto emergere una correlazione positiva tra la pratica del cybersex e l’essere in una relazione di coppia: aspetto ancora più presente nei i maschi che nelle femmine.
In riferimento ai comportamenti sessuali, quello più interessante è risultato l’attuazione di pratiche masturbatorie tramite stimoli sessuali online, in particolare dichiarata dal 45% dei maschi in coppia, dal 53% di quelli single, dall’8.4% delle femmine in coppia e dall’8.3% delle single. La ricerca di stimoli sessuali senza pratiche masturbatorie è stata, invece, praticata dal 45% dei maschi in coppia, dal 52% di quelli single e dal 18% delle femmine in coppia e dal 14% delle single.
A partire da queste due dimensioni è possibile dire che per le donne la ricerca di materiale sessuale online è meno legata alla corporeità e al piacere fisico agito, mentre lo è maggiormente per nutrire fantasie e immaginazione. Le percentuali più significative per le donne si sono registrate nel numero di coloro che dichiarano di fare allusioni sessuali chattando con sconosciuti, dato affermato dal 25% delle donne single e dal 16% di quelle in coppia.
Come è possibile notare, in conclusione, studi come questi riportano la presenza di alcuni stereotipi attinenti i due generi e il rapporto con la sessualità: gli uomini sono alla ricerca della gratificazione fisica più delle donne, concentrate invece su quella mentale e relazionale; oltre a questo, la sessualità online sembra riguardare in modo interessante anche un buon numero di soggetti in coppia.
Rimane da chiedersi se in ciò intervenga anche la dicotomia fra realtà e virtualità, ovvero di come cambi la percezione del tradimento se questo è espresso nella vita quotidiana o invece sul web. In ogni caso mai prima d’ora le persone hanno potuto “conoscere” ed avvicinare in qualche forma un numero così ampio di altri esseri umani e di partner potenziali per incontri brevi o a lungo termine. Resta aperto il problema dell’identità sul web che può essere vicina a quella reale ma anche ben lontana o del tutto fittizia. Ma questo, in qualche misura, capita anche nella vita di ogni giorno.
Ringrazio per la collaborazione la Dott.ssa Elisabetta Todaro